giovedì 2 maggio 2024

LUOGHI DEL CUORE. LAGO D'ISEO

LAGO D’ISEO

"Il lago d'Iseo o Sebino è un lago italiano dell'Italia settentrionale, di origine glaciale, situato in Lombardia. Dal 2018 la porzione settentrionale del lago (chiamata Alto Sebino) fa parte della riserva della biosfera UNESCO della "Valle Camonica - Alto Sebino".
Situato a 180 m di quota nelle Prealpi, posto in fondo alla Val Camonica, con una superficie di 65,3 km² e una profondità massima di 251 metri (5º per profondità in Italia), si incunea tra le province di Brescia e Bergamo e ospita la più grande isola lacustre naturale d'Italia nonché la più alta isola lacustre d'Europa che prende il nome di Monte Isola, cui fanno da satelliti a nord e a sud i due isolotti di Loreto e di San Paolo. Ha come principale immissario ed emissario il fiume Oglio e inoltre contiene più di 500 specie animali differenti."


Capita qualche volta, credo un po’ a tutti noi, di dimenticare quanto sia stupefacente il nostro territorio. Sono convinta che l’Italia sia il Paese più bello al mondo ma ciononostante scegliamo di frequente mete esotiche e lontane per le nostre vacanze pensando che ciò che è facilmente raggiungibile può essere visitato in qualunque momento.

Era il 2016 quando ho visitato il Lago d’Iseo per la prima volta nella vita. Fu in occasione dell’installazione di land art, The Floating Piers, degli artisti Christo e Jeanne-Claude. L'opera era costituita da una serie di pontili galleggianti installati sulla sponda bresciana del lago d'Iseo, che permettevano ai visitatori di camminare appena sopra la superficie dell'acqua del lago da Sulzano, sulla terraferma, sino alle isole di Monte Isola e San Paolo. Il progetto definitivo fu realizzato con pontili larghi 16 metri, digradanti ai lati, per una lunghezza complessiva di 3 chilometri. Il percorso proseguiva per 1,5 chilometri lungo le strade pedonali di Sulzano e Monte Isola. Dopo la mostra, tutti i componenti sono stati rimossi e riciclati. Con la mia attività i miei sabati e le mie domeniche sono lavorativi e quindi approfittammo del lunedì, giornata meno affollata, per fare questa sorprendente gita. E scoprimmo così le bellezze di un lago incantevole.

A distanza di qualche anno e avendo la fortuna, oggi, di potermi ritagliare qualche giorno libero in più lasciando alle mie brave pasticcere le incombenze lavorative, io e il mio bene amato siamo tornati sul lago d’Iseo visitando questa volta le località di Pisogne e Lovere: nuove prospettive e nuovo stupore.
È importante essere sempre curiosi, non fermarsi solo al già noto e aver voglia di scoprire i tanti angoli del nostro Paese, anche quelli più vicini a noi.

Dopo un mese di aprile decisamente piuttosto freddo e piovoso, spero che maggio ci regali un clima più dolce permettendo ai tanti turisti in arrivo a Lecco, turisti sia italiani che stranieri, di scoprire i nostri luoghi e anche di scoprire Pasticceria Su Misura. Ne ho già avuto prova in queste settimane: persone che entrano per la prima volta da noi, si fermano per un caffè o una merenda più sostanziosa e mi salutano pieni di complimenti.
A dir il vero dopo tanti anni di attività un po’ mi stupisce che ancora qualcuno mi chieda “ma avete appena aperto?” ma allo stesso tempo mi fa felice perché, oltre alla nostra ormai ben consolidata clientela, abbiamo ancora parecchio pubblico da raggiungere e da prendere per la gola. E abbiamo già diverse idee da mettere in pratica per i prossimi mesi, per conquistare tutti, i clienti abituali e i nuovi scopritori. Curiosi? Continuate a seguirci e passate a trovarci!




mercoledì 24 aprile 2024

LUOGHI DEL CUORE. TREMEZZINA

TREMEZZINA

Il legame fra Lenno, Mezzegra e Tremezzo affonda nei secoli medievali, quando la pieve di Lenno eleggeva un sindaco generale sopra le tre singole comunità. Il primo comune unico fu il risultato del decreto napoleonico del 14 luglio 1807, poi annullato nove anni dopo dagli austriaci.
Il comune di Tremezzina venne istituito nel 1928, in seguito alla fusione dei comuni di Lenno, Mezzegra e Tremezzo. Il 28 aprile 1945 Benito Mussolini e Claretta Petacci furono fucilati nel paese che allora era conosciuto come Mezzegra. Il comune di Tremezzina venne poi soppresso nel 1947 e al suo posto furono ricostituiti i comuni preesistenti.
Nel giugno del 2000 Lenno, Ossuccio, Tremezzo e, successivamente, anche Mezzegra insieme ai comuni di Colonno e Griante hanno costituito l'Unione dei Comuni della Tremezzina.
Il comune di Tremezzina è stato poi nuovamente istituito nel 2014 dalla fusione dei comuni di Lenno, Mezzegra, Ossuccio e Tremezzo. L'iter ha previsto nei quattro enti un referendum consultivo, svoltosi il 1º dicembre 2013, in cui il 63% dei votanti si è espresso favorevolmente al progetto d'istituzione.


Il Lago di Como costituisce una ricchezza infinita di paesi, angoli, scorci, vedute, luoghi incantati e io lo amo molto. In particolare sono stata lo scorso dicembre a Tremezzina per seguire lo splendido concerto natalizio di una giovane e molto talentuosa violoncellista, concerto tenutosi in una meravigliosa cappelletta alla luce tenue del calar del giorno.
Inoltre il territorio di Tremezzina conta innumerevoli ville di rilevanza storica e architettonica. Tra queste, non si può non nominare Villa Carlotta costruzione del XVIII secolo, divenuta proprietà di Gian Battista Sommariva che vi raccolse importanti opere di Antonio Canova e di Luigi Acquisti. A Lenno invece si trova Villa Balbianello, patrimonio FAI e scenario per lussuosissimi ricevimenti nuziali.
Non è però mia intenzione parlarvi oggi di matrimoni e cerimonie, cosa che farò nelle prossime settimane.

Ho scelto Tremezzina come luogo del cuore principalmente perché questi luoghi sono noti alla storia, oltre che per la loro bellezza, in quanto teatro del tentativo di fuga del duce, fuga terminata con la sua morte (28 aprile 1945). E questo mi rimanda immediatamente all’importante giornata del 25 aprile: Festa della Liberazione.
Il 25 aprile è una data fondamentale per noi Italiani, segna la sconfitta del fascismo e il ritorno alla libertà.
Il 25 aprile è il giorno che getta le basi della nostra Carta Costituente che sempre va difesa.

Quest’anno si festeggiano i 79 anni di questa ricorrenza: sono tanti ma non così tanti per dimenticare quanto è successo, anni che non ci devono impedire di continuare a ricordare e ad omaggiare sempre tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la nostra libertà. Libertà di ieri, di oggi e mi auguro anche di domani.
Non tralasciate di festeggiare.

Pasticceria Su Misura sarà aperta dalle 8.30 alle 12.00, con me e con Ilaria.



giovedì 18 aprile 2024

LUOGHI DEL CUORE. NAPOLI

NAPOLI

Napoli, città d'arte, si apre a forma di anfiteatro sul mare ed è delimitata dal Vesuvio, dai Monti della costa e dalle isole di Capri, di Ischia e di Procida e dal Capo Miseno.
Posta al centro del Mediterraneo, capoluogo della Regione Campania e "Capitale" del Mezzogiorno d'Italia, è famosa per il suo folclore e le millenarie tradizioni. Il suo centro storico, considerato il più vasto d’Europa è stato dichiarato Patrimonio UNESCO nel 1995 e la città tra le sue vie nasconde antiche chiese, musei e teatri. Dal Lungomare Caracciolo a via San Gregorio Armeno passando per la famosa Piazza del Plebiscito, Napoli è una città che ha davvero molto da offrire e che sa davvero conquistare i suoi visitatori.
Il fatto che sia stata luogo di incontro tra vari popoli l'ha segnata profondamente, fin dall’antichità più lontana, facendo di Napoli una culla della cultura. Basta camminare per le sue strade, piene di tesori artistici e architettonici, per rendersene conto. È una città con una magia unica e inconfondibile.


Napoli è una città che, purtroppo, ho visitato una volta sola nella vita e oltretutto per motivi lavorativi. Erano i primi anni novanta e il mio ruolo all’interno di una filiale di banca estera (francese, ca va sans dire!) mi portava a partecipare a congressi annuali degli operatori del settore, congressi che si tenevano sempre in località meravigliose.
Della mia gita a Napoli ricordo in particolare l’enorme e abbacinante Piazza Plebiscito e la pizza più buona del mondo.
Il mio affetto per la città di Napoli è però anche strettamente legata a una mia piccola passione che non temo svelarvi: sono una grande fan di “Un posto al sole”, la più longeva e celebrata fiction televisiva, ambientata in uno stupendo palazzo di Posillipo. Ognuno ha le sue piccole oasi di pace e questa per me lo è: venti minuti di sollievo dalle fatiche e dai pensieri quotidiani, una breve immersione nella vita quotidiana dei personaggi che animano le storie del palazzo.

Parlando e tornando a parlare di quello che è il centro focale dei miei pensieri settimanali, avrete sicuramente intuito dove voglio andare a parare: il dolce simbolo di Napoli è certamente la Pastiera!
Nel nostro laboratorio prepariamo questo dolce ricco e profumato già da diversi anni, con una ricetta napoletana doc e l’aroma millefiori che faccio arrivare appositamente dalla città partenopea.
La Pastiera è un dolce tipicamente pasquale ma è talmente buona che da Pasticceria Su Misura la trovate tutto l’anno anche nella dimensione mono porzione.
Solo a pensarla mi viene l’acquolina in bocca!



giovedì 11 aprile 2024

LUOGHI DEL CUORE. BASILICA DI GALLIANO

BASILICA DI GALLIANO

Il complesso monumentale di Galliano sorge nell’omonima località della città di Cantù, in una zona di colline moreniche. Proprio per la sua posizione strategica, la collina di Galliano fu abitata fin dall’epoca pre-romana da popolazioni di origine gallo-celtica e alcune lapidi dedicate alle Matrone di epoca celtica testimoniano come Galliano si caratterizzò fin dalle origini come luogo di culto. Con l'evangelizzazione della Lombardia avviata dal vescovo Ambrogio nel IV secolo, il cristianesimo giunse anche a Galliano.
La comunità cristiana si organizzò ed edificò una prima chiesa ad aula unica. Il diffondersi capillare del cristianesimo fece aumentare l’importanza religiosa del nucleo di Galliano che divenne capo-pieve. Tra il VII e l’VIII secolo la chiesa venne quindi ampliata per rispondere alle esigenze di una comunità più numerosa. L’apertura del secondo millennio rappresentò per Galliano un momento straordinario. Ariberto da Intimiano, futuro vescovo di Milano, venne nominato custode della basilica e si fece promotore dell’opera di rinnovamento e decorazione dell’edificio. A opera completata, il 2 luglio 1007, Ariberto consacrò la basilica e la dedicò a S. Vincenzo. Con il XII secolo il borgo di Cantù conobbe un periodo di forte sviluppo a discapito del nucleo di Galliano più periferico, che venne progressivamente abbandonato. Iniziò così la fase del degrado che vide la basilica trasformata in magazzino, e, successivamente, in casa colonica fino all’acquisto da parte di privati e alla sconsacrazione del 1801. Un elemento particolare che però riuscì a preservare, almeno in parte, la basilica di Galliano come luogo di culto lungo i secoli più bui, fu la devozione popolare per l’immagine della Madonna del Latte affrescata nella cripta.
Per tutto il XIX secolo la basilica passò dalle mani di numerose famiglie nobili fino a diventare proprietà di Giuseppe Foppa Pedretti nel 1907. Agli inizi del ‘900 però, grazie ad un maggiore interesse per il patrimonio storico e artistico anche presso gli apparati statali, la basilica di Galliano venne inserita nell’elenco ufficiale dei monumenti nazionali e questo riconoscimento impediva qualsiasi manomissione della struttura. Probabilmente fu anche questo vincolo che nel maggio del 1909 convinse il proprietario a vendere l’edificio al comune di Cantù per la somma di 15.000 lire. Iniziò così il recupero della basilica ormai irriconoscibile e venne avviata una lunga fase di restauri e nel 1934 l’edificio fu riconsacrato dal cardinale Schuster tornando ad essere luogo di culto.

Orari di apertura:
Venerdì: 15.00-18.00
Sabato: 9.00-12.00 e 15.00-18.00
Domenica: 15.00-18.00
In caso di visita da parte di gruppi o comitive è necessario effettuare la propria prenotazione all'indirizzo email: cultura@comune.cantu.co.it.


Oggi vi porto a visitare un luogo davvero straordinario e vi invito a visitarlo anche di persona, a tal fine vi lascio gli orari d’ingresso.
La Basilica di Galliano fa parte della mia infanzia e adolescenza quando con la mia famiglia abitavo in quel di Cantù, cittadina all’epoca famosa per i suoi mobilieri e i loro manufatti di elevatissimo pregio.
I miei genitori, entrambi milanesi, si sposarono nel 1960 e andarono a vivere a Cantù dove il mio babbo aveva installato una piccola impresa artigiana per la lavorazione dell’ottone.
Cantù, allora come oggi, non ha particolari bellezze: una piccola città in cima a una collina, circondata da tanto verde e con parecchie salite e discese, dettaglio non irrilevante per chi come me, piccola scout, usava la bicicletta per i propri spostamenti. La Basilica di Galliano è però indubbiamente un vero gioiello di grande attrattiva; è un luogo dove chiunque, credente o meno, rimane colpito dalla stupefacente semplicità della costruzione, dal quella sorta di vuoto e di essenziale che fa vibrare il cuore, dalla bellezza di quegli affreschi ormai solo accennati. Accedere a questo luogo ti mette in contatto diretto con la bellezza, quella pura, non ostentata, non appariscente e profondamente toccante.
Inoltre la Basilica era per me anche luogo di giochi: infatti è circondata da un’ampia area verde dove, con il mio gruppo scout, andavo a giocare il sabato pomeriggio se le nostre attività non ci portavano altrove lontano dalla nostra sede allora situata proprio di fronte alla Basilica.

Poi la vita mi ha fatto percorrere molte strade, lontane dai i miei luoghi d’infanzia. L’Università prima e il lavoro poi mi hanno portato a Milano mentre la vita sentimentale mi ha spinto a vivere in altre località distanti da quella cittadina dove sono cresciuta e dove ancora oggi vive la famiglia di origine.
Il caso però ha voluto che proprio a Cantù ricominciassi la mia vita lavorativa. Fu infatti una pasticceria di Cantù, a corto di personale, che accettò la mia candidatura a futura pasticcera: nulla sapevo fare ma avevo molta volontà.
È stato grazie a quell’esperienza che ho realizzato il mio sogno: Pasticceria Su Misura. Da allora di strada ne ho percorsa parecchia; oggi sono molto fiera della mia attività, felice di avere una socia super e due giovani pasticcere che mi fanno sperare che il mio sogno non svanirà dopo di me. E mai avrei pensato di dover, in qualche modo, ringraziare la città del mobile.



giovedì 28 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. LAGO DI PUSIANO

LAGO DI PUSIANO

Il lago di Pusiano, detto anche di Casletto o Eupili, è un lago situato tra le province di Como e Lecco, in Brianza, Lombardia. In suo onore Giuseppe Parini pubblicò il suo primo libro di poesie, con lo pseudonimo di Ripano Eupilino. Il pittore Giovanni Segantini dipinse Il lago di Pusiano in un suo celebre quadro “Ave Maria a trasbordo” che è tra i primi che segnano l'evoluzione verso il divisionismo.
Nel lago è situata la piccola Isola dei Cipressi, di proprietà privata. Essa è un isolotto di forma ovale che si trova all'interno del lago di Pusiano. Deve il suo nome alla presenza di circa 130 cipressi, alcuni dei quali secolari. A partire dal medioevo, fino al XVII secolo, fu connessa alla storia del Lago di Pusiano e perciò divenne proprietà dell’arcivescovo di Milano, poi dei signori Carpani (feudatari locali) e infine divenne l’isola dei Viceré, dall’arciduca Ferdinando Carlo d’Asburgo Este Lorena a l’arciduca Ranieri d’Asburgo, passando per Eugenio di Beauharnais. Rimase proprietà della casa imperiale austriaca fino a circa il 1831. Essi alloggiavano in un palazzo storico in paese, noto come palazzo Beauharnais e utilizzavano l'isola per i propri passatempi. Fu ceduta nel 1874 ai fratelli Antonio ed Egidio Gavazzi, industriali di Valmadrera. Oggi l'isola, meta di visite guidate e usata per ospitare matrimoni o eventi, è particolarmente conosciuta per la presenza di particolari specie botaniche e animali esotici tra cui: i piccoli canguri wallaby, gru coronate, pavoni e cicogne.


Ho la grande fortuna di vivere in una casa che si affaccia sul Lago di Pusiano, proprio in fronte all’omonimo paese, da ormai venticinque anni. L’acquisto di questa casa seguii percorsi inaspettati e capitò per caso in un momento in cui non stavo assolutamente cercando casa.
A quell’epoca mi trovavo nella mia prima vita lavorativa e ogni giorno andavo a Milano in treno utilizzando le Ferrovie Nord. Classica vita da pendolari: stesso orario ogni giorno, stessa carrozza, stessi posti e stessi compagni di viaggio. Si leggeva, si sonnecchiava ma anche si chiacchierava molto e alla fine si diventava amici. Capitava di organizzare qualche cena ora a casa di uno ora dell’altro. Un bel giorno uno dei miei compagni di viaggio mi disse che aveva visto la casa adatta a me che quella dove vivevo era troppo piccola; in effetti il mio appartamento era davvero minuscolo e senza spazi di sfogo per il mio adorato micio Pablo da poco entrato nella mia vita da single. Accompagnata da un filo di scetticismo, una casa non costa come un vestito, decisi di seguire il consiglio ricevuto e visitai il cantiere e fu amore a prima vista!

Così, nel giro di pochissimo, acquistai l’appartamento dove tutt’ora vivo con il mio bene amato e la nostra famigliola pelosa. È stata una delle scelte più felici della mia vita.
Il mio micio Pablo ha vissuto qui tutta la sua vita, scorrazzando nel prato, correndo per i boschi, andando a caccia e così hanno fatto e fanno tutti i mici della nostra vita.
Adesso che sta arrivando la bella stagione è meraviglioso riposare sotto il portico, rimirando le montagne e il Lago di Pusiano. Ora che il mio bene amato non è più legato a orari lavorativi scendiamo al lago per una bella passeggiata che ci porta a Bosisio Parini.

Queste giornate di inteso lavoro pasquale consumano tutte le mie energie ma quando arrivo a casa mi rilasso e penso che questo è il luogo del cuore per eccellenza, dove amo stare, immersa nella natura.
Sapete che amo molto il mio lavoro ma gli anni passano e questo inizio d’anno caratterizzato dalla vicinanza tra una festività e l’altra è stato un vero e proprio tour de force! 
Manca ancora l’ultimo miglio però: domenica si festeggia la Pasqua e io sarò in Pasticceria (dalle 9.00 alle 12.00 o forse un poco meno) per i vostri ultimissimi acquisti, per fare gli auguri agli amici che passeranno a salutarmi e per bere un caffè con loro.
E poi una breve pausa rigenerante, qui sul mio lago.
Buona Pasqua a voi, amici cari.



giovedì 21 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. TORINO

TORINO

Torino è il capoluogo del Piemonte ed è nota per la raffinatezza della sua architettura e della sua cucina. Il fiume Po segna la divisione tra la parte collinare e quella, quasi pianeggiante, della città, collocata tra i 220 e i 280 metri sul livello del mare; il punto più elevato del territorio comunale è il Colle della Maddalena, a 715 metri sul livello del mare, nei pressi del Faro della Vittoria.
La città è al centro di un anfiteatro montuoso che ingloba alcune delle più belle vette alpine: il Monviso, monte dal quale nasce il Po, il Rocciamelone, e i massicci del Gran Paradiso e del Monte Rosa, mentre il Cervino diventa visibile dalla zona sud-est dell'area urbana. Il 19 marzo 2016 l'UNESCO ha riconosciuto il parco del Po e la collina torinese come riserva della biosfera, mentre nel 2020 la FAO e l'Arbor Day Foundation hanno conferito alla città di Torino il riconoscimento di Tree City of the World 2019.
Uno dei simboli più popolari della città è la Mole Antonelliana, situata nel centro storico: il nome deriva dall'imponente altezza, 167,5 metri, mentre il suo aggettivo deriva dall'architetto che la concepì, Alessandro Antonelli. Iniziata nel 1863 quando Torino era capitale del neonato Regno d'Italia e completata in piena Belle Époque nel 1889 (lo stesso anno in cui venne poi inaugurata la torre Eiffel, a cui da allora è stata spesso paragonata), fu l'edificio in muratura più alto del mondo fino al 1908 e venne definita da Friedrich Nietzsche "forse l'opera architettonica più geniale mai realizzata". Per anni fu l'edificio più alto di Torino, superato oggi da due moderne torri. Dal 2000 al suo interno ha sede il Museo nazionale del cinema.


Inizio a frequentare Torino da ragazza allorché una cara amica di allora, per motivi lavorativi e per turbolenti vicende di cuore, si trovò a viverci per qualche tempo. Andavo abbastanza spesso a trovarla ed erano sempre belle occasioni per ascoltare musica, andare a teatro, fare passeggiate sul lungo Po.
Torino ha continuato ad essere una città molto importante nella mia vita. Infatti la mia ultima esperienza lavorativa a Milano mi ha dato la grande fortuna di conoscere colei che sarebbe diventata, e tutt’ora resta, la mia più cara amica, Chicca: torinese doc trapiantata a Milano. Ed è grazie a lei e del suo consorte che io ho avuto l'enorme chance di incontrare il mio bene amato!
Grazie a lei ho anche stretto altre amicizie torinesi e ho avuto occasione di andare svariate volte a Torino.

Effettivamente non posso dire di conoscere la città in tutti i suoi aspetti ma resta il fatto che passeggiare nelle sue grandi piazze, nelle vie del centro, ammirare i palazzi e quello stile tanto simile alla città che più amo al mondo, Parigi, mi dà ogni volta grande soddisfazione.
Una delle cose che più mi piacciono di Torino sono le caffetterie e le vetrine di pasticcerie e cioccolaterie!
Torino e il cioccolato sono indubbiamente legate a doppio filo; Croci, Peyrano, Gobino, Candifrutto sono solo alcune delle cioccolaterie più famose. A Torino trovi il cioccolato tutto l’anno.

Prima di aprire Pasticceria Su Misura avevo effettivamente pensato di aprire una cioccolateria e già immaginavo un locale in stile torinese. Fatti due conti, non essendo a Torino, ho preferito non restringere così tanto la mia produzione e ho quindi optato per la pasticceria anche se il cioccolato, da Pasticceria Su Misura, ha un ruolo da grande protagonista per molti mesi all’anno.

Ormai siamo prossimi alla Pasqua e le mie ragazze in laboratorio si stanno dando un gran da fare producendo uova di cioccolato di varie dimensioni, modelli (grazie Pavoni Italia per i bellissimi stampi) e colori.
Ho sempre amato molto il lavoro di Pasqua; confesso che mi rammarica un po’ non riuscire più a dedicarmi a questa parte della nostra produzione. Ma le cose da fare sono moltissime e soprattutto ora passo parecchio tempo in caffetteria. Il laboratorio è però in ottime man: sono felice di vedere Giulia e Madi lavorare così bene, in sintonia e con tanta bravura. Il mio compito è anche quello di trasmettere la mia passione e la mia visione a loro, giovani pasticcere con un grande futuro davanti.

Uovo modello Cadeau





giovedì 14 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. MILANO, QUARTIERE GIAMBELLINO

MILANO, QUARTIERE GIAMBELLINO

Giambellino nasce nella prima metà del Novecento dall’estensione della zona industriale di porta Genova, dovuta alla vicinanza del Naviglio Grande e della Ferrovia Milano-Mortara. Le prime case sono popolari, con una forte matrice operaia. Mentre Milano si popola di immigrati provenienti da zone sempre più lontane, la fabbrica è l’esperienza intorno alla quale si sviluppa l’identità del Quartiere, fatta di orgoglio professionale e solidarietà. Il quartiere si sviluppa con direttrici sud-nord e est-ovest, a partire dal centro città e dalle vie di comunicazione sulle quali sono nate le fabbriche, fino a raggiungere una densità considerevole, conservando una quota estremamente rilevante di patrimonio abitativo pubblico, a rinnovare l’identità storica del quartiere nonostante la grande ondata migratoria dal sud. Nel quartiere, povero e gravato di problemi, nascono le prime sperimentazioni di frontiera su temi di grande impatto sociale: il Giambellino rappresenta in questi anni un esempio virtuoso di integrazione e promozione sociale.


Oggi vi riporto a Milano, nel quartiere Giambellino (dalla via omonima intitolata al pittore italiano del XV secolo Giovanni Bellini detto il Giambellino) ad un indirizzo preciso: via Odazio 6.
A questo indirizzo hanno abitato i miei nonni, mio papà fino al suo matrimonio con mia mamma e la zia Lina fino ad una quindicina di anni fa.
Mia nonna, mamma del mio papà, si chiamava Charlotte Regina Thomas. Era nata nel 1906 vicino a Strasburgo ed era arrivata a Milano con la famiglia, così come tanti altri migranti francesi, agli inizi degli anni quaranta, all’infuriare della seconda guerra mondiale.
Nonna Charlotte, operaia alla Borletti, era soprattutto una partigiana, combatteva nella Resistenza, fu promotrice dei grandi scioperi del marzo del 1944 e per questo fu deportata e morì a Bergen Belsen pochi giorni prima della liberazione. Nonna Charlotte lottava per “il pane, la pace e la libertà”.

Giovedì 7 marzo 2024, in Via Odazio 6 è stata posta una pietra d’inciampo in memoria di mia nonna: una cerimonia affollata e commossa alla quale ho partecipato con mio fratello Federico, mia sorella Gabriella e Laura, la più piccola delle mie cugine (per lei nonna Charlotte è la bisnonna).
Ho conosciuto tante persone che animano il quartiere e che agiscono perché la memoria delle persone come mia nonna non vada persa, perché il quartiere possa continuare a vivere, perché le disuguaglianze e le difficoltà si possano arginare.

In questi giorni di commozione e di orgoglio ho pensato tanto al mio papà, a quanto deve aver sofferto; lui non mi ha mai parlato della sua mamma partigiana. Forse il mio papà avrebbe preferito una mamma meno forte e più vicina, una mamma che non sacrificasse la propria vita per la libertà di tutti. Anche della nostra oggi.
Penso al mio papà con affetto e con nostalgia, a quel caseggiato di via Odazio dove andavamo a trovare la zia Lina. Ho rivisto quei luoghi a distanza di decenni, un caseggiato identico a come me lo ricordavo da bambina ma che mostra tutti i segni del tempo. Penso al mio papà, rimasto senza mamma, con la zia a fargli da mamma.
Mi manca molto. Mi piacerebbe incontrarlo di nuovo e parlare con lui, e chiedere a lui della nonna Charlotte.

Martedì prossimo, 19 marzo, festeggeremo tutti i nostri papà. Io sono molto felice di avere avuto un papà come il mio, sono orgogliosa della nostra vicenda famigliare. E so che anche lui, ovunque si trovi, è orgoglioso di me.

Nonna Charlotte

Pietra d'inciampo nonna Charlotte